eccole qua gianfo le foto della vetta,sono venute un po mosse, ma comprenderai che le condizioni non erano ottimali, ti metto anche una cronistoria, per quanto parziale, ma di quello che abbiamo vissuto sia io che mio fratello.
15/05/2009
Attorno alle 12:00 partiamo tutti insieme per il campo 1 (q 7000 m), siamo per l'esattezza:Cristina Piolini, Perissinotti Corrado,Pazzaglia Antonio e Roberto, Joseph e Viktor (spagnoli), partiamo con calma e verso le 17:00 siamo al campo 1. Io e mio fratello speravamo di dormire nella tenda recuperata giorni fa, ma ha una bacchetta rotta, quindi verso sera cerchiamo di infilarci dentro una tenda vuota. Ne troviamo una e ci infiliamo, meglio dormire in 2 tende che in 4 in una tenda sola (non dormi cosi').
Purtroppo verso le 22:30, sentiamo un po di casino: è arrivato il proprietario della tenda, ci inventiamo mille scuse e alla fine dormiamo in 3. Purtroppo a me (Roberto) è capitato il lato sinistro, pieno di bombole di ossigeno: va benissimo per respirare ma non per dormirci sopra.
16/05/2009
Facciamo alla buona una specie di colazione e partiamo per il campo 2, il percorso è veramente lungo (oltre 900 m di dislivello, che a queste quote sono veramente infinite) ,si sviluppa lungo una cresta nevosa e molto ventosa e non finisce mai e dopo 9 ore di cammino arriviamo alla ns tenda (campo 2 q, 7950 m).
Mangiamo minestrine, una manzottin che abbiamo dovuto scongelare sul fornellino e frutta secca, piu' in alto sali e meno appetito ai, proprio dove hai bisogno di piu' energia !!!
Dormiamo alla peggio: a queste quote il cervello ti va in pappa, ti partono mille pensieri e non sai se questi sono reali o finti, non sai se dormi o ti stai girando nel sacco a pelo, sono senzazioni difficili da spiegare.
17/05/2009
Classica sveglia, durante la mattina tira un vento fortissimo che fa ballare la ns tenda (siamo in 4 dentro) e nessuno ha intensione di uscire.
Verso le 12:00 finalmente si calma (solo un po) il vento, prendiamo le bombole di ossigeno (1 a testa) e partiamo. Escono prima Corrado e Cristina, Corrado dopo un po rientra, è veramente freddo e decide di non partire e scendere.
Io e mio fratello partiamo subito dopo, e dopo circa 45 mn decidiamo di usare l'ossigeno altrimenti ci vuole molto tempo.Joseph, nvece fa senza ossigeno, mentre Cristina poco dopo la metà del percorso decide di usarlo, sopratutto per salvaguardarsi dai congelamenti.
Arriviamo verso le 20:00- 20:30 al campo 3 (q 8300 m) stiamo bene ma la ns tenda, montata male fa fatica a contenerci in 3 seduti. facciamo acqua per i thermos, mangiucchiamo qualcosa (ti devi obbligare a mangiare) e verso le 23:00 partiamo per la vetta.
18_05_2009
Il percorso è sempre attaccato alle corde e in arrampicata su roccia da fare con i ramponi ai piedi il che è tutto un dire.
Per 8 ore fino a che è buio ci arrampichiamo e stiamo in cresta, le condizioni meteo sono a ns avviso veramente dure, vento fortissimo e nevischio che ti ariva in faccia e sugli occhi, scopriremo poi le conseguenze.
Verso le 7:00 del mattino, finalmente luce, e siamo in prossimita' della vetta, forse siamo a quota 8700 m.
Mio Fratello e Cristina hanno problemi di vista, il freddo con il vento e la neve gli ha congelato l'occhio e non vedono o meglio vedono tutto appannato, anche io da un occhio (destro) vedo tutto appannato mentre dal sinistro che avevo protetto vedo bene.
A questo punto le ns storie si separano, mio fratello (Antonio) e Cristina decidono di tornare indietro mentre io decido di proseguire da solo.
Roberto Pazzaglia:
Seguo la via tracciata da altri, ci sono almeno altre 8 persone fra sherpa e loro clienti che stanno facendo l'ultimo tratto che ci separa dalla vetta, sono solo 200 mt ma ci vorranno altre 4-5 ore per farle, anche perchè avendo una sola bombola di ossigeno sia per la salita che per la discesa la devo tenere a livello 1 invece che a livello 1,5/2 come standard .
Il percorso è sempre in arrampicata o su pendi nevosi o di traverso su pendi strapiombanti, e non finisce mai ma finalmente verso le 13:00 si intravvede la vetta, piena di bandierine.Fortunatamente altre 3 persone sono in cima con me quindi riesco a farmi fare delle foto. Purtoppo non riesco neanche a realizzare di essere in cima al mondo, ho poco tempo e devo rientrare assolutamente, ho poco ossigeno e devo scendere il prima possibile, mi tengo il tempo per raccogliere la mia classica pietra della cima e incomincio a scendere. Sono ormai 14 ore che cammino a queste quote e me ne aspettano quasi altrettanto per scendere.
Incomincio la discesa, veramente estenuante, incontro anche uno sherpa con il suo cliente che non si muove piu', speriamo bene io non posso farci niente.
Verso le 20:00 sono al campo 3 (q 8300 m), ci impiego veramente tanto, anche perchè vedo solo da un occhio (l'altro mi si è congelato e vedo solo una luce diffusa). e devo continuamente cavarmi le moffole per scendere lungo le corde e fare il passaggio dei moschettoni e avendo perso i sottoguanti ci impiego sempre 2 mn per riscaldarmi le mani.
Quando arrivo al campo 3 provo a chiamare mio fratello e non sento risposte, scoprirò successivamente che in realtà era in tenda con i 2 spagnoli e Cristina e che avrebbero passato la notte li.Decido che è meglio scendere, dormire a quota 8300 mt non è salutare e in ogni caso nella tendina che avevamo mi sarei solo congelato, non avevamo ne sacco a pelo ne altro e sentivo molto freddo ai piedi.
Dal campo 3 al campo 1 ci impiego altre 3 ore e non finiscono mai, adesso è buio ed è veramente dura e ormai sono quasi 24 ore che cammino di fila.
Arrivo al campo 2 ma non intravvedo la ns tenda, forse sono sceso troppo, provo a cercare da bere, sono 10 ore che non bevo, e urlo verso le tende per chiedere da bere e fortunatamente mi danno una tazza di neve sciolta. Riprovo a chiamaremio fratello, magari è al campo 2, ma nessuna risposta allora decido di elemosinare da dormire in una tenda e fortunatamente 2 francesi ( uno di Nizza e l'altro di Chamonix) mi danno ospitalità e da bere nella loro tenda.
Mi cavo gli scarponi e come temevo ho delle dita dei piedi congelate, ma non troppo.
Dormo alla meno peggio, non ho il sacco a pelo ne dormibene e mi separa solo il telo della tenda dalla neve e ogni tanto mi devo svegliare per scaldarmi i piedi.
19/05/2009
Finalmente si svegliano e gli chiedo gentilmente di scaldarmi un po d'acqua, ho pensato che con una bottiglia di plastica quota di farmi una specie di borsa dell'acqua calda: i piedi erano sempre freddi e non riuscivo in nessun modo di scaldarli.
Alla meno peggio riesco a scaldarmi i piedi e mettendo le calze dentro il tutone riesco ad asciugarle.
Finalmente alle 9:30 riesco a vestirmi e a mettermi i ramponi, riprovo a chiamare mio fratello, magari è al campo 2, nessuna risposta e quindi decido di scendere, mi mancano ancora 1400 m di dislivello per raggiungere il campo base.
Mi attacco alle corde con il disensore ad 8 e mi lascio calare di peso, sono veramente stanco.
Arrivo al campo 1 verso le 12:00 e fortunatamente ti incontro Corrado, gli bevo tutta l'acqua e mi rimetto in forze.
Scendo velocemente al campo base che raggiungo poco prima delle 14:00, finalmente !!!!!
Lo sherpa Mhutu mi aiuta a togliermi gli scarponi e appena vede i miei congelamenti dice di non preoccuparmi acqua calda e sale e passerà tutto, il rimedio della nonna funziona anche qua.Chiedo subito un telefono per avvisare mia moglie Federica, penserà che sono morto: infatti le notizie che cirolavano in Italia non erano delle migliori, mi avevano dato per disperso sopra gli
Pazzaglia Antonio.
Arriato quasi in vetta (q 8700 m) non riuscivo a vedere piu' niente, mi si sono congelati gli occhi e quindi ho deciso di scendere, l'eroe lo facciamo un'altra volta.
Addirittura al secondo step, quello della scala ho aspettato piu' di mezzora che qualcuno mi desse una mano perchè non vedevo dove attaccarmi.
Dopo 1,5 ore ho scoperto che Viktor, il ns compagno spagnolo mi stava aiutando, mi affidavo all'ombra dei suoi scarponi e nonostante il suo aiuto sono scivolato piu' volte
Verso le 18:00 arrivo al campo 3 ove passo la notte con Cristina, Joseph e Viktor, non potevamo scendere ancora, non vedevo niente e fortunatamente Joseph ci ha messo un collirio che ci ha permesso di vedere il giorno dopo.
19/05/2009
Ho dormito, nonostante la quota, e dopo aver scongelato un po d'acqua sono partito per scendere verso le 13:00. Intanto gli altri (2 spagnoli e Cristina) erano andati avanti, li ho raggiunti e invece di fermarmi al campo 2 come gli altri decido di scendere ulteriormente e verso le 20 arrivo esausto al campo base.
Al contrario di mio fratello Roberto ho dei congelamenti alle dita delle mani e anche qui fortunatamente non c'è da tagliare.
Cristina, Joseph Viktor.
Le notizie che abbiamo oggi il 20/05/2009 alle 12:49 è che Cristina ha dei congelamenti alle mani, Joseph è molto stanco, Viktor sta bene.
Nella notte abbiamo mandato su 2 sherpa con ossigeno, sali e desametazone per aiutarli, e speriamo oggi di rivederli al campo base.
Questa è la storia da noi vissuta, speriamo di vedere in giornata gli altri 3 compagni di avventura. Ti allego le foto della cima, può sembrare anche patetico vivere tutto questo per una misera foto ma a ns avviso l'uomo non sarebbe quello che è se non avesse sempre tentato di superare i propri limiti e tentato di realizzare i propri sogni di bambino.
Roberto e Antonio
non sarebbe una vita vera senza sogni,sognare è l'essenza della vita e i bimbi che crescono con dei sogni da realizzare alla fine sono sempre grandi persone..bravi ragazzi:)
RispondiEliminaOverview tutto lo staff
Solo una grande passione e una forza d'anino come la vostra può portare a simili risultati.
RispondiEliminaDalla vetta del mondo ci avete regalato emozioni incredibili, anche x chi come me non ne capisce nulla di alpinismo.
Credo che qualsiasi altro commento sia superfluo in confronto a quello che avete fatto.
Grande Roby!!!!
Barbara / Tecno
L'uomo libero è un combattente. Da cosa si misura la libertà, negli individui come nei popoli? Dalla resistenza che deve essere superata, dalla fatica che costa restare in alto.
RispondiEliminaFriedrich Nietzsche
Che emozione nel vostro racconto, grazie per aver condiviso con noi questa straordinaria avventura!
Grazie, Gianfo, per avercela trasmessa.
CIAO ragazzi(amici)siete dei MITI come sempre lo siete stati nelle innumerevoli escursioni sia in montagna che in grotta.
RispondiEliminaQuando al giornale anno dato per disperso Roberto, non ho creduto ad una sola parola perchè i PAZZAGLIA li conosco troppo bene .
ANTONIO la prossima volta vengo io a farti da scherpa.
Grazie e ancora grazie per avermi fatto vivere la vostra avventura sul web.
CIAO a presto JADER
siamo davvero orgogliosi che la nostra bandiera sventola sulla cima del mondo e questo grazie a voi!!!!!
RispondiEliminagiorgio e rosi.
COMPLIMENTI A TUTTI E DUE. CONOSCO SOLO ROBERTO PERO' MI SA CHE LA TEMPRA DI ANTONIO SIA LA STESSA. ROBERTO: QUANDO TORNI TI PROMETTO CHE PER QUALCHE GIORNO NON TI TELEFONERO' PER FARTI DOMANDE DI LAVORO!!!!
RispondiEliminaLUCIANO E LO STAFF DI STEELEE.
Che Roberto fosse testardo e tirasse sempre diritto lo sapevamo; però questa volta ci hai tutti sorpresi.
RispondiEliminaGrazie per averci fatto partecipare alla vostra avventura.
Un pensierino alla superficialità dei giornalisti lo farei.....
Ciao e a presto.
Lorena